Complessivamente i partecipati sono stati 158, a fine maggio la giuria tecnica presieduta da Franco Buffoni ha designato finalisti per la sezione italiano Alessandro Fo (Mancanze, ed Einaudi), Massimo Gezzi (Il numero dei vivi, ed Donzelli) e Franca Mancinelli (Pasta madre, ed Aragno).
Vincitore della sezione dialetto è stato designato Claudio Recalcati (I Barlümm d’un barlafüs, silloge inedita). Il premio alla carriera (già assegnato a Vivian Lamarque, Giorgio Orelli, Giampiero Neri, Franco Loi e Luciano Erba) verrà assegnato a Milo De Angelis.
Il premio speciale Expo andrà a Helena Janeczek (Cibo, Mondadori), cittadina tedesca di origini polacche ma da anni residente in Italia.
Legnano, 17 ottobre 2015
Il pubblico che sabato 17 ottobre si è riunito nella villa sede della Famiglia Legnanese ha scelto il vincitore della sezione Italiano della XXIII edizione del Premio di Poesia Città di Legnano Giuseppe Tirinnanzi: si tratta di Massimo Gezzi, nato a Sant’Elpidio a Mare nel 1976, che aveva partecipato con l’opera “Il numero dei vivi” (Donizelli 2015). A convincere la Giuria Popolare, che lo ha premiato con 72 preferenze, è stato il suo stile lieve, con cui tratta di bambini, ragazzi, foglie, viaggi in treno. Attimi di quotidianità che diventano poesia, toccando lievemente le corde dell’interlocutore senza mai usare frasi più a effetto del necessario.
Cinquantaquattro preferenze sono invece andate a Franca Mancinelli (Fano 1981), selezionata dalla Giuria Tecnica presieduta da Franco Buffoni e composta da Uberto Motta e Fabio Pusterla per la sua “Pasta Madre” (Aragno 2013), opera definita “ad altissima densità” sia per i temi trattati, sia per la forza di versi che come svolgendosi in un sogno (il libro si apre e si chiude nel sonno) non mancano di immagini potenti.
Il terzo finalista era Alessandro Fo, (Legnano, 1955), che era stato selezionato per la sua opera “Mancanze” (Einaudi, 2014). Un’opera che scava nel rapporto tra l’uomo e Dio, partendo da episodi quotidiani (ad esempio uno scippo) per arrivare fino all’Eterno.
Nel corso della cerimonia conclusiva del Premio Tirinnanzi sono stati consegnati anche gli altri tre premi previsti per l’edizione 2015 e assegnati dalla Giuria Tecnica lo scorso maggio:
Claudio Recalcati (Milano 1960) ha vinto la Sezione dialetto con “I Barlüm d’un Barlafüs” (I barlumi di un confuso), silloge inedita scritta in dialetto milanese e interpretata sul palco con energia.
Milo De Angelis (Milano 1951) è stato premiato alla Carriera, perché da quarant’anni punto di riferimento per i giovani con la sua poesia “tra le più sperimentali e innovative degli anni Settanta”.
Helena Janeczeck (nata a Monaco di Baviera) ha invece ricevuto il premio per la sezione Speciale Expo, voluto dal Past President della Famiglia Legnanese Luigi Caironi. L’opera premiata è stata “Cibo” (Mondadori 2002): origini polacche e nazionalità tedesca, con la sua prosa sempre gustosa e mai banale Janeczeck ben rappresenta l’essenza del rapporto tra l’uomo e il cibo. Che poi è il tema fondamentale dell’esposizione universale.